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  • Giugno 23, 2021

Come ottenere dei cloni dalle talee di cannabis

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La pratica del giardinaggio tra le tante tecniche di riproduzione vanta anche quella per talea, ossia una parte di una pianta madre che consente di riprodurne tante altre con lo stesso fattore genetico. Premesso ciò, è importante sottolineare che con questa tecnica è possibile ottenere dei cloni dalle talee di cannabis seguendo delle specifiche linee guida.

Che cos’è un clone di cannabis?

La clonazione è uno dei modi più semplici e veloci per i coltivatori di cannabis che intendono dar vita a nuove (e praticamente gratuite) piantine e tutte in una sola volta. Nello specifico l’operazione consiste nella creazione di una copia più piccola di una specifica pianta di cannabis. Fondamentalmente, un clone è dunque un piccolo pezzo tagliato da una pianta madre a cui gli viene poi data l’opportunità di mettere radici proprie. Ogni clone di cannabis tra l’altro ha gli stessi geni della sua progenitrice. Ciò significa che se il genitore è una femmina, allora si ha la certezza che tutti i cloni presi da quella pianta di cannabis saranno femmine compresi i semi (femminizzati). In riferimento a questi ultimi, molti coltivatori di cannabis optano per la riproduzione a mezzo di talee proprio per evitare di maneggiare i semi che tra l’altro richiedono anche una procedura particolare affinché germoglino. A margine va altresì aggiunto che coltivare la cannabis da un clone farà risparmiare tempo e spazio in un giardino.

Cosa ottenere dei cloni dalle talee di cannabis?

Quando si seleziona una pianta madre da cui clonare le talee è opportuno cercarla sana, robusta e con almeno due mesi di ciclo vegetativo. Inoltre se l’operazione deve avvenire nel giro di qualche settimana, non bisogna concimare le piante madri per alcuni giorni prima della raccolta delle talee. Ciò consentirà all’azoto di uscire dalle foglie evitando che l’eccesso possa togliere energia al futuro radicamento. Dopo questa doverosa precisazione, va aggiunto che le forbici affilate e ben sterilizzate sono tra gli utensili più popolari che i coltivatori di cannabis utilizzano per prelevare talee e che ritornano utili anche per la defogliazione e la rifilatura. Inoltre dopo aver ricavato le suddette talee ogni stelo (maturo) va immerso per un paio di minuti nell’acqua. Per ottimizzare il risultato, conviene scegliere un punto in cui ci sono nuove ramificazioni e una nuova cima, e poi tagliare lo stelo un po’ al di sotto con un’angolazione di 45 gradi e per circa 10-20 centimetri di lunghezza. Con questa semplice quanto rudimentale tecnica le talee una volta inserite in appositi contenitori generano radici fitte che si possono ulteriormente ottimizzare in termini di crescita, utilizzando degli appositi ormoni radicanti specifici per la clonazione ed ideali per aiutare la pianta a radicarsi più velocemente. Sempre in merito questo metodo per accelerare la crescita delle talee di cannabis, alcuni coltivatori utilizzano anche del gel allo scopo di ricoprire l’intero fondo del contenitore, in modo che tutte le parti del clone di cannabis siano ben ricoperte dalla sostanza e quindi scongiurare a monte il rischio che l’aria possa raggiungere la zona di radicazione provocandone il marciume.

Mettere a dimora i cloni di cannabis

Le talee di cannabis vanno controllate ogni giorno per assicurarsi che abbiano abbastanza acqua sul fondo del contenitore. Inoltre per aumentare l’umidità, conviene se è necessario spruzzare acqua sulle foglie con un flacone spray, e se dei cloni muoiono bisogna scartarli in modo che non causino muffa in quelli rimanenti. La maggior parte dei cloni sani saranno pronti per la messa a dimora nel terreno del giardino in circa 10-14 giorni, e per sapere quando effettivamente è il momento giusto per il trapianto le radici dovranno apparire bianche e lunghe circa 5 centimetri.

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