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  • Marzo 11, 2021

Essiccazione della Cannabis: come funziona?

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Dopo aver aspettato mesi che le piante di Cannabis fiorissero, arriva il momento più soddisfacente dell’intero processo: la raccolta e l’essiccazione delle cime. Questo è un processo delicato in quanto, se dovesse rimanere troppa acqua all’interno della pianta, l’erba non brucerebbe bene e il THC non sprigionerebbe la sua azione in modo ottimale.
Durante la fase di essiccazione si può perdere, conservare, o arricchire il profumo, il gusto e la potenza della Cannabis e sbagliare in questa fase può irrimediabilmente compromettere anche un’erba di altissima qualità.
L’essiccazione della Cannabis richiede tempo e pazienza ma eseguendolo correttamente si otterrà un’erba dall’ottimo sapore e il contenuto di THC verrà preservato e migliorato.
L’intero processo di essiccazione ha una durata di 15-20 giorni circa.
Dunque, vediamo come essiccare correttamente la Cannabis.

Trimming prima o dopo l’essiccazione della Cannabis?

Ci sono due possibilità tra cui scegliere e comporta il trimming, ovvero la pulizia dei rami della pianta di Cannabis:

    • Trimming a umido: pulizia mentre i rami sono ancora umidi

 

    • Trimming a secco: pulizia dei rami ad essiccazione conclusa.

Se scegliete di eseguire la pulizia delle foglioline resinose dopo l’essiccazione (trimming a secco) tenete presente che bisognerà che prestiate molta attenzione durante il procedimento perché maneggiare le cime secche potrebbe causare la perdita di un po’ di resina.
Nel trimming a umido, invece, non bisogna prestare particolare attenzione visto che le foglie sono ancora umide e non si rischia di perdere ingenti quantità di resina e inoltre si riduce la possibilità che si creino muffe.

La stanza

Proprio come se fosse una grow room, la stanza in cui avverrà l‘essiccazione della Cannabis dovrà essere pulita, asciugata e sterilizzata così da tenere alla larga elementi patogeni che potrebbero causare la comparsa di muffa e contaminare le cime. Erba di qualità e completamente incontaminata è il risultato più ricercato dai coltivatori, ma non sempre raggiunto. Quindi, il luogo in cui essiccherete la vostra Cannabis sarà di fondamentale importanza.
Se avete la possibilità di eseguire questo processo indoor potete avvalervi di numerosi strumenti che aiutano a mantenere costanti i parametri necessari per una perfetta essiccazione della Cannabis, in particolare: l’uso di ventilatori favorisce il ricircolo dell’aria; gli umidificatori e i deumidificatori vi permettono di tenere sotto controllo il valore dell’umidità e, infine, i condizionatori tengono la temperatura dell’ambiente costante.
La stanza deve assolutamente essere buia (la luce causa la degradazione del THC) e ben areata, è consigliabile che ci sia un tasso umidità di circa il 45–55%. La temperatura deve essere impostata a circa 20°C, per i primi tre giorni di essiccazione. Successivamente, ovvero per altri 15 giorni, può essere abbassata a 17°C/18°C.

Posizionare la Cannabis

Se avete pulito i rami e diviso le cime prima dell’essicazione avrete bisogno di una rete apposita per favorire il processo. In questo caso, è necessario posizionare le cime a qualche centimetro l’una dall’altra per aiutare l’aria a circolare correttamente.
Se invece i rami sono ancora integri andranno appesi a testa in giù. Potete utilizzare dei supporti casalinghi come grucce, stendini, spaghi o appendere dei fili per il bucato. Una volta appesi, assicuratevi che tra un ramo e un altro ci sia abbastanza spazio in modo tale che l’aria possa circolare liberamente così che non si creino muffe e l’essiccazione sia omogenea.

Come sapere se l’essiccazione della Cannabis è completa?

Per capire se l’essiccazione della Cannabis è completa basta fare una piccola prova: bisogna prendere uno stelo e cercare di spezzarlo, se si spezza facilmente significa che il processo è terminato.

Informazioni importanti

L’essiccazione della Cannabis richiede pazienza per ottenere un buon prodotto finale, quindi è importantissimo non essiccare le cime troppo rapidamente. Questo perché durante il processo, oltre all’acqua, anche la clorofilla e i pigmenti vengono eliminati dalla pianta attraverso l’evaporazione. Non dando il tempo a questa fase di completarsi, le cime conterranno questi elementi dannosi che sprigioneranno un sapore e un odore amari nel momento in cui l’erba verrà fumata.

Trimming a secco

Se prima di essiccare non avete pulito i rami allora dovrete farlo adesso.
Bisogna indossare un paio di guanti visto che le foglioline e i rami saranno pieni di resina appiccicosa. Maneggiate con cura i rametti (ad ogni urto perderete un po’ di resina quindi fate attenzione!), appoggiate i rami su un tavolo e procedete alla pulizia delle foglie e separate le cime dai rami.
Alcune piccole foglie potreste tenerle da parte perché saranno piene di resina e potreste fumarle ugualmente anche se il sapore sarà un pochino più amaro.

La Concia

Il momento di fumare non è ancora arrivato, abbiate pazienza, la Cannabis è come il vino, più invecchia più sarà buona.
Concluso il periodo di essiccazione della cannabis, potete passare alla fase successiva: la concia, che in realtà è, a tutti gli effetti, una seconda essiccazione.
In questo caso, non avete bisogno di un’intera stanza ma ci vorranno più attenzioni e cure di quelle avute durante l’essiccazione.
Dovete prendere le cime pulite e metterle in contenitori ermetici o barattoli di vetro dall’apertura superiore molto larga.
Riempite i contenitori per i 3/4 della loro grandezza, in tal modo l’aria potrà circolare e non si creeranno muffe.
Dopo aver riempito e chiuso bene i contenitori, dovete riporli in un luogo buio, asciutto e fresco. L’interno di alcuni mobili può andare benissimo a patto che la stanza non sia calda e venga spesso areata. La temperatura ideale all’interno dei contenitori deve essere di 21°C mentre l’umidità deve essere intorno al 58-65%.

Il Controllo

La fase di controllo è importantissima e durerà almeno altre due settimane. Bisogna passare al setaccio ogni singola cima per assicurarvi che non si sia creata della muffa che rovinerebbe tutto il vostro duro lavoro; inoltre la muffa può facilmente raggiungere le altre cime quindi controllate davvero minuziosamente.
Un’altra raccomandazione è quella di tenere i contenitori aperti per almeno 10 minuti al giorno per favorire il cambio dell’aria che può essere fatto anche all’aperto per permettere ai gas di uscire più facilmente. Non dovete scuotere i barattoli poiché le cime potrebbero frantumarsi e potreste perdere la resina che finirebbe sul fondo dei contenitori. Invece, è più delicato farli rotolare piano e capovolgerli così da mescolare le cime, questo passaggio serve per evitare che l’umidità si accumuli in aree localizzate.
Durante la concia della Cannabis anche la clorofilla evapora e il materiale verde si dissolve; man mano che si compie il processo le cime cambiano colore, in base alla varietà della pianta che avete coltivato. Le cime possono diventare marrone chiaro, blu scuro, viola o dorate, queste magnifiche colorazioni indicano che il processo di concia sta avvenendo nel modo giusto.
Se, nel momento in cui aprite i barattoli, avvertite un odore simile a quello dell’ammoniaca, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto: sono sicuramente presenti delle cime in fase di putrefazione che potrebbero rovinare anche le altre. Cercate la cima compromessa, eliminatela, lavate e asciugate il contenitore e riponete quelle buone di nuovo all’interno.
Per scongiurare del tutto la possibilità che si verifichi questa situazione, è utile usare un igrometro o un indicatore di umidità da inserire all’interno dei contenitori e i cui valori siano leggibili dall’esterno.
Continuate questo lavoro per almeno i 14 giorni successivi.
Passate due settimane la Cannabis dovrebbe essere pronta per essere fumata.
Riprendendo il paragone con il vino, aspettare più tempo produrrà maggiori risultati. Una concia di 30 o 60 giorni è sufficiente perché la Cannabis sprigioni tutte le sue qualità, ma va anche detto che diversi coltivatori attendono anche 6 mesi.

Conservazione della Cannabis

La conservazione della Cannabis è simile al processo di concia. In questo caso però non si deve esagerare con l’apertura dei contenitori per favorire il ricambio dell’aria altrimenti le cime potrebbero seccarsi troppo e diventare troppo croccanti.
Se volete conservare la Cannabis per tanto tempo, sarebbe meglio utilizzare dei contenitori per il sottovuoto in cui inserire dei sacchetti umidificanti, infine, l’ambiente in cui viene preservata non deve avere una temperatura maggiore di 25°C.

Conclusioni

Abbiamo visto come funziona il processo di essiccazione della Cannabis, quali tecniche potete usare per pulire i rami e quali sono i migliori modi per ottenere un prodotto potente e saporito, che lasci un sapore dolce nella bocca del fumatore.
Ribadiamo ulteriormente quanto sia importante prestare attenzione durante questi processi altrimenti la scelta della qualità dei semi, tutte le cure avute durante le fasi della crescita, l’uso corretto dei fertilizzanti, l’attenzione estrema e l’amore per la Cannabis non serviranno a nulla se non procederete ad essiccare, conciare e conservare la Cannabis come abbiamo spiegato. Dovete avere molta pazienza e vedrete che i risultati, alla fine, si noteranno.

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