La pianta di Cannabis Sativa viene coltivata per usi medicinali e per il vaping, e dai cui semi si estrae l’olio contenente il cannabidiolo che contrariamente al THC è una sostanza che non comporta stati di euforia ed altri effetti collaterali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che la suddetta pianta si può riprodurre per talee e per semi con questi ultimi che trasportano informazioni genetiche da due piante madri, e possono esprimere diverse combinazioni di tratti tra cui alcuni dalla madre stessa e altri dal padre o da entrambi. In riferimento a quanto sin qui accennato, ecco una guida che spiega come ricavare i semi di cannabis.
Che cos’è la pianta di Cannabis Sativa?
La Cannabis è una pianta dal nome botanico Sativa e che può essere maschile o femminile chiamata anche dioica, ma solo le femmine producono i germogli che tutti conosciamo e amiamo. Per la riproduzione, i maschi hanno invece sacche di polline da fornire alle femmine, facendo sì che i relativi fiori producano semi. Una volta che questi ultimi sono maturi, la pianta femmina inizia a morire e i semi vengono lasciati a terra dove crescono in nuove piante di Cannabis la primavera successiva, oppure vengono raccolti per essere trasformati in olio di semi, prodotti alimentari o conservati in modo che possano essere seminato nel terreno in seguito e dar vita ad un’altra generazione di piante di Cannabis Sativa. A margine va sottolineato che per ottenere i germogli che si trovano nei negozi medici e ricreativi, le piante di Cannabis femmina vengono coltivate in un ambiente senza maschi, oppure questi ultimi vengono rimossi dall’area prima di rilasciare polline evitando quindi che le femmine creino nuovi semi. Le femmine possono quindi concentrare le loro energie sulla produzione di gemme e non di semi, ovvero una marijuana ad alta potenza è tradizionalmente nota come sinsemilla che significa proprio senza semi. Alcune varietà di Cannabis possono tuttavia produrre parti maschili insieme a fiori femminili sulla stessa pianta, soprattutto se esposte a fattori di stress ambientali. Queste piante sono conosciute come ermafroditi e talvolta possono autoimpollinarsi per creare semi.
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L’importanza di scegliere i semi di Cannabis Sativa
Se i semi di Cannabis si acquistano da un selezionatore rispettabile è il modo migliore per assicurarsi che le piante abbiano una genetica solida e che crescano pulite cioè senza malattie o parassiti. A tale proposito, va altresì aggiunto che acquistare da un selezionatore rispettabile o da una banca del seme significa avere un’idea di come apparirà e profumerà una particolare varietà, come crescerà e quanto produrrà al momento del raccolto. In riferimento a quest’ultimo c’è da dire che lo svantaggio principale della coltivazione dal seme è che non vi è alcuna garanzia su ciò che si troverà se si acquista una confezione normale di semi di Cannabis e in cui potrebbe anche esserci un mix di maschi e femmine. Per riconoscere entrambi i sessi dei semi di Cannabis c’è quindi bisogno di attuare un processo che richiede tempo e, se non si catturano subito i maschi c’è il rischio che anche un solo possa impollinare l’intero raccolto, facendo sì che tutte le piante infestanti femminili producano semi. Un modo per evitare il mix sessuale delle piante di Cannabis è dunque quello di acquistare semi femminizzati, il che garantisce che ognuno sarà una femmina in grado di produrre gemme. A margine per completare questo paragrafo va aggiunto che oltre a far crescere la Cannabis attraverso i semi o tramite la riproduzione sessuale, è possibile anche clonare una pianta o ancora farla crescere con la riproduzione asessuata. Un clone in sostanza è una talea geneticamente identica all’esemplare da cui è stata prelevata e nota come pianta madre.
Suggerimenti per la coltivazione dei semi di Cannabis
Molti coltivatori di Cannabis iniziano con gli esemplari autofiorenti all’inizio della stagione e in un momento diverso da un normale raccolto, quindi per la coltivazione e il successivo ricavo dei semi bisogna tener conto del clima della zona interessata. Quando si coltivano e si raccolgono, le piante hanno bisogno di calore per crescere e quindi la pioggia può far marcire le gemme. Considerare l’idea di coltivarle in una serra per proteggerle è un ottimo modo per garantirsi un efficiente raccolto dei preziosi semi di Cannabis Sativa.
Cosa sono i semi di Cannabis ad alto contenuto di CBD?
Il CBD o cannabidiolo è uno dei componenti chimici noti come cannabinoidi, che si trovano nella pianta di Cannabis Sativa. Nel corso degli anni, gli esseri umani hanno selezionato esemplari ad alto contenuto di THC, rendendo la Cannabis con CBD rara. Premesso ciò, visto che l’interesse per il CBD come medicina è cresciuto, molti coltivatori hanno incrociato la canapa ad alto contenuto di CBD con la Cannabis. Questi ceppi hanno poco o nessun THC, rapporti 1: 1 di THC e CBD, o alcuni hanno un alto contenuto di THC insieme a quantità significative di CBD (3% o più). I semi per queste varietà sono oggi disponibili sia sul mercato terrestre che in quello online e di qualità certificata. Sempre in riferimento al CBD, va però sottolineato che non c’è la massima garanzia che qualsiasi pianta coltivata da questi semi ne produca livelli elevati, poiché occorrono molti anni per ottenere risultati coerenti. Un coltivatore che cerca di produrre Cannabis con un certo rapporto tra THC e CBD dovrà quindi far crescere la pianta da un clone o da un seme testato e comprovato.
Come far germinare i semi di Cannabis?
La germinazione è il processo in cui un seme germoglia e inizia a crescere in una nuova pianta, e quindi è il primo passo per iniziare a coltivare la Cannabis. Detto ciò, i semi di questa pianta possono essere acquistati da una vasta gamma di fonti e variare in termini di qualità. Inoltre va altresì aggiunto che i semi di Cannabis richiedono tre cose per germogliare: acqua, calore e aria. Esistono tuttavia molti metodi per farli germinare, ma il più comune e semplice consiste nel procurarsi un piatto pulito, quattro tovaglioli di carta, acqua distillata e ovviamente dei semi. Con tutto l’occorrente a disposizione, si può iniziare prendendo i quattro fogli di carta assorbenti e bagnarli con acqua distillata senza tuttavia renderli troppo inzuppati, avendo quindi l’accortezza di far scorrere l’acqua in eccesso. Il passaggio successivo prevede invece l’utilizzo di due dei suddetti tovaglioli che vanno adagiati sul piatto. A questo punto si possono posizionare i semi di Cannabis a una distanza di almeno un centimetro l’uno dall’altro, e coprirli poi con i restanti due tovaglioli di carta imbevuti anch’essi con acqua distillata. Per concludere l’operazione, il contenitore va riposto in un luogo buio e protetto, e coperto con un altro piatto, creando una sorta di cupola. Infine è necessario assicurarsi che l’area in cui si trovano i semi sia ben calda, ovvero con una temperatura compresa tra i 21 e 29 gradi Celsius. Dopo aver completato questi passaggi, non resta che aspettare avendo però l’accortezza di controllare i tovaglioli una volta al giorno per assicurarsi che siano ancora saturi e, se si nota una perdita di umidità è importante irrigarli con dell’altra acqua distillata.
Il raccolto dei semi di Cannabis Sativa
Alcuni semi di Cannabis Sativa si sviluppano molto rapidamente mentre altri possono richiedere un po’ di tempo, ma generalmente germogliano in un periodo compreso tra 3 e 10 giorni. Se tuttavia trascorrono due settimane e un seme non è visibile, probabilmente l’intero impianto è compromesso. A questo punto, va detto che un seme appena germogliato dà vita al cosiddetto fittone che diventerà il gambo principale della pianta, per cui vederlo è un segno inconfutabile che la germinazione è riuscita molto bene. Detto ciò, va altresì aggiunto per raccogliere i semi integri è importante mantenerli sterili, quindi non bisogna toccarli (nemmeno il fittone) mentre iniziano a spaccarsi. Una volta che appare il fittone, è anche il momento ideale per trasferire il seme germinato nel terreno, per cui bisogna riempire un vaso da 10 centimetri di diametro con 3 litri circa di terriccio sciolto e poi procedere con una buona innaffiatura prima di inserire il seme. Anche in questo caso il terreno deve essere umido ma non eccessivamente inzuppato d’acqua. Così facendo, entro una settimana circa in linea di massima si potranno vedere delle piantine di Cannabis Sativa che hanno iniziato a crescere, e a regalare altri preziosi semi per estrarre l’olio o per incrementare ulteriormente la produzione. Nella fase del raccolto bisogna infine staccare i fiori e i rami dalle piante, e il momento giusto per farlo è subordinato ad alcuni fattori ambientali che possono abbreviare o prolungare la fase di maturazione. Tuttavia in circa 8-10 settimane i semi sono pronti da raccogliere.